Al Museum of Modern Art (MoMA) di New York dal 1 ottobre 2017 al 28 gennaio 2018 è prevista in cartellone una mostra molto interessante dal titolo ossia, “I vestiti sono moderni?”.
Si tratta di una retrospettiva in cui moda, sociologia, antropologia e comunicazione sono tutte interconnesse per cercare di capire esattamente quanto un capo o un accessorio, basic o più importante, anche haute coture, sia in grado di plasmare un'epoca, segnandola come un graffito impossibile da cancellare. Si parte dalla mitica T-shirt bianca, icona di ribellione da Marlon Brando e James Dean fino ad oggi (chi non ne possiede una?) fino al leggendario tubino nero inventato da Balenciaga e reso immortale da Givenchy in “colazione da Tiffany”.
Senza dimenticare i Levi’s 501 e persino le infradito. Tutti capi e accessori di cui i nostri armadi sono pieni o che consideriamo non status symbol, ma abbigliamento dei nostri tempi, imprenscindibile.
Il MoMA ne ha raccolti 99 che hanno avuto un impatto significativo sulla storia e sulla società del 20esimo e del 21esimo secolo, e che continuano ad essere attuali anche oggi.
Lo saranno tra 20 anni? La risposta che questa mostra vuole dare sembra essere positiva. Basic o no, esistono capi che non temono il passare del tempo perchè funzionali, versatili, comodi e anche favolosi come il little black dress: riuscite forse a immaginare il giorno in cui il classico tubino nero non sarà più di moda? Perchè è sì classico, ma sempre modernissimo ed è la convivenza perfetta tra questo dualismo a permettere a un capo di essere timeless per sempre.